Carrettini

Carrettini

Il gioco dei carretti è oggi diffuso in varie parti d'Italia e non solo; consiste nell'utilizzo di particolari mezzi di trasporto che presentano vari tipi di ruote e, caratteristica fondamentale, non sono trainati. Di conseguenza il gioco e le eventuali gare si svolgono necessariamente con l'ausilio di piani inclinati o strade in discesa, che permettono il movimento autonomo del mezzo.

Costruire e utilizzare i carretti o carrettini è una passione che coinvolge numerosi adulti, capaci di scegliere ogni singolo pezzo che comporrà il veicolo con cui lanciarsi poi in spericolate discese e in gare. Per motivi di sicurezza quindi, questo gioco è praticato nella maggioranza dei casi da persone adulte; guidare un carrettino è apparentemente molto semplice, ma richiede invece doti tecniche specifiche. Basti pensare che su alcuni tratti dell'appennino modenese, con carretti speciali, si superano anche i 100 km/h.


Cenni Storici

Dall'invenzione della ruota in poi, le forme di carri o carretti utilizzate come mezzo di trasporto dall''uomo sono state le più varie: nei secoli sono cambiati non solo i materiali e le tecniche di costruzione, ma anche il numero di ruote applicate. Come spesso accaduto con le invenzioni fondamentali nella storia dell'uomo, anche quella della ruota non ha portato solamente progresso tecnologico nei trasporti, bensì ha conservato la propria parte ludica, in continua diffusione sia nei bambini che negli adulti.  
Diverse sono le testimonianze di giochi che utilizzavano carri e carretti riportate dalla civiltà greca e romana: i bambini della Grecia antica erano soliti giocare e gareggiare con uno strumento molto semplice che costruivano da sé (amaxis), composto con un bastone che terminava con una forcella sulla quale era inserita una ruota; oppure si divertivano a trasportare con dei carretti la merce per aiutare gli adulti (reperti presenti sia nell'Allard Pierson Museum di Amsterdam che al British Museum di Londra); nella Roma antica i ragazzi patrizi (appartenenti cioè alla classe d'élite dell'antica società romana) si facevano costruire da abili artigiani veri e propri modellini di bighe (il cocchio da guerra, o da pompa magna, o da giostre, utilizzato nelle corse dei carri nei circhi dell'antica Roma) prevalentemente in legno o avorio, che venivano trainate da animali di media taglia (cani, capre, pecore) legati a esso con una stringa di cuoio per poter in tal modo girare per le strade.

Si può ammirare un'altra interessante testimonianza riguardante questo gioco nella città di Piazza Armerina in Sicilia, in un mosaico nel Vestibolo del Piccolo Circo della Villa Romana del Casale, la cui composizione è una combinazione di due motivi eterogenei: le quattro stagioni e i fanciulli aurighi del Circo; quest'ultima ritrae la corsa di quattro bighe, tirate da coppie di piccioni selvatici, pavoni blu, fenicotteri rossi e bianchi e oche che, guidate da fanciulli, si svolge in un circo.


Comunità ludiche

Carrettini a Sfere, Novaglie (Verona), Veneto


Foto
: Carrettini a sfere