

Giochi rituali con il cibo
Il legame tra cibo e gioco affonda le sue radici in saperi, rituali condivisi e gesti tramandati nel tempo. Nei borghi e nelle piazze d’Italia, il cibo è nutrimento e patrimonio vivente, ritualità e socialità. Formaggi che rotolano tra i vicoli, uova protagoniste di sfide simboliche, noci che diventano tesori da conquistare: ogni gioco è parte del vissuto della comunità e della sua memoria culturale,
Ogni lancio, ogni colpo, ogni scalata è una celebrazione del ciclo delle stagioni, della natura e della storia. Il cibo si fa veicolo di appartenenza e trasmissione di saperi, unendo le generazioni. La pratica di questi giochi si inserisce in un più ampio contesto storico e sociale, in cui la dimensione ludica del cibo riflette valori di produzione, solidarietà e condivisione. Dalle pietre delle strade ai centri delle piazze, il lancio di una forma di formaggio o l’ascesa verso il dono della cuccagna sono espressioni vive di un patrimonio culturale legato al calendario agrario, festivo e rituale: la primavera con la pasqua e i rituali di rinascita con le uova, le feste del ciclo invernale con il Natale e il Carnevale, l’estate e l’autunno con l’abbondanza delle raccolte sono occasioni di celebrazione, gioco e vita in comunità.
Queste pratiche non sono solo terreno in cui si mettono alla prove le abilità, ma strumenti di continuità, occasioni in cui la memoria si rinnova nella pratica e il cibo si trasforma in simbolo di festa e coesione sociale. Ogni territorio ha i suoi riti, ogni borgo le proprie regole, ma ovunque si ritrova lo stesso spirito: quello di una comunità che si riconosce e si unisce nel gioco e nella condivisione del cibo.