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Giochi di Pasqua: tradizioni e nuove occasioni d’incontro

La Pasqua, con i suoi simboli di rinascita e festa, è da secoli anche tempo di gioco e convivialità. In molte comunità italiane (e non solo) la tradizione si tramanda attraverso i riti religiosi e i piatti della festa, ma anche grazie a sfide antiche, tramandate di generazione in generazione. Oggi vi raccontiamo quattro giochi pasquali che, con le loro regole semplici e i loro gesti rituali, uniscono le persone e le comunità, celebrando il valore della condivisione, della memoria e della festa.

Truc: a Cividale del Friuli, la danza delle uova

A Cividale del Friuli, in provincia di Udine, ogni anno durante Pasqua e Pasquetta si riscopre un’usanza del Settecento: il gioco del Truc. Il nome, onomatopeico, richiama il suono degli oggetti che si urtano, ed è proprio questo il cuore del gioco: far rotolare un uovo sodo colorato all’interno di una conca ovale di sabbia con l’obiettivo di colpire l’uovo di un altro partecipante. Se l’urto va a segno, si conquista un nuovo tiro e l’avversario perde il proprio uovo.

Un tempo le uova ammaccate venivano poi mangiate durante il pasto serale. Oggi il Truc è tornato ad animare le piazze grazie all’impegno delle associazioni locali, che lo hanno rilanciato come rito giocoso e simbolico della primavera. Le uova – colorate, sode, rotolanti – diventano così protagoniste di un gioco che celebra la nuova vita e la comunità.

Ciuccetta: Montefalco e l’arte (non solo la fortuna) dell’incocciare

Nel cuore dell’Umbria, la Ciuccetta anima le piazze di Montefalco con la sua spettacolare semplicità: due sfidanti si affrontano cercando di rompere, con la punta del proprio uovo fresco, quello dell’avversario, senza danneggiare il proprio. Non si tratta solo di fortuna: serve abilità, attenzione e una buona conoscenza dell’uovo che si ha tra le mani.

Durante la competizione, la piazza si trasforma in un mosaico di cerchi di gioco, ognuno con due contendenti al centro, seguiti da una giuria popolare. Una volta rotto, l’uovo viene consegnato alla giuria e la sfida continua fino a quando uno dei due resta con l’uovo intatto. La tradizione affonda le radici nel Medioevo, quando Montefalco era un importante centro di produzione e commercio di uova, e vincere alla Ciuccetta significava portare a casa un sostegno concreto per la famiglia.

Punta e Cul: Urbania e il rito collettivo delle uova

Infine, nelle Marche, il comune di Urbania rinnova ogni anno la tradizione del Punta e Cul, un gioco che affonda le sue radici nella cultura contadina e che oggi continua a vivere come rito comunitario. Le uova sode, cotte a lungo e trasportate in canestri di salice intrecciati, sono protagoniste della sfida: i partecipanti si sfidano “di punta” e “di cul”, cercando di rompere l’uovo dell’avversario con il proprio.

Il gioco, diffuso un tempo in tutte le pievi del territorio, si è trasformato oggi in un grande momento di socialità, in cui contano la precisione, la fortuna e la voglia di stare insieme. Al termine del gioco, le uova vengono consumate insieme, accompagnate da altri piatti tipici come le lumachelle, la coratella, i crostoli e le focacce dolci e salate della tradizione pasquale urbinate.

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Questi giochi pasquali –  il Truc, la Ciuccetta, il Punta e Cul – raccontano storie di comunità, di resistenza culturale, di memoria. Sono pratiche che sopravvivono grazie alla passione di chi le custodisce e le rinnova ogni anno, trasformando la Pasqua in un’occasione per giocare, festeggiare e stare insieme.

Buona Pasqua da AGA – Associazione Giochi Antichi!

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